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Bocconcini di pollo all’arancia

Ok, quella che trovate qui sotto non è una ricetta degna di questo nome. E’ banale che più banale non si può, la si racconta in due-minuti-due e la conoscono proprio tutti.
Perchè la scrivo allora?
Perchè ai tempi io non la conoscevo! Cioè proprio non mi era venuto a mente, non sapevo, non ci pensavo e quando me l’hanno raccontata mi sono detta: “Figata!”. E quindi ecco qui la ricetta più facile del mondo per preparare un secondo di carne sano e appetitoso.

Nel titolo parlo di pollo, ma potete farla anche con il tacchino. L’ho preparata l’altro giorno, ero convinta di aver scongelato un petto di pollo e invece mi sono ritrovata con della fesa di tacchino. Per la ricetta non cambia nulla, usate la carne che più vi piace, in ogni caso io vi consiglio di tagliarla a bocconcini o straccetti, è gustosissima!

INGREDIENTI
300 gr di petto di pollo o tacchino
1 bicchiere di succo d’arancia
vino bianco q.b.
farina q.b.
sale q.b.

Tagliate il pollo o il tacchino a bocconcini e infarinatelo. Scaldate una pentola con un filo d’olio extravergine e quando è ben calda aggiungete il pollo e fate andare a fuoco vivace in modo da far prendere colore alla carne. Regolate di sale e bagnate con il vino bianco. Aggiungete il succo di arancia e fate cuocere fino a che il succo non si è ristretto in una cremina da leccarsi i baffi!

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Brasato alla Guinness

Premessa: per non sembrare fuori tempo, fuori stagione e anche un pò fuori di testa mi tocca scrivere una premessa al post che stava nel mio archivio da poco più di una settimana.
Che meraviglia questa primavera anticipata, ma come la mettiamo con l’archivio delle ricette? Quando mi sono messa a scrivere, avevo il piumino appeso in corridoio, i guanti nella borsa e i caloriferi accesi avevano un loro perchè. Oggi non più! Ma come resistere a questa meraviglia? Era un delitto lasciarla li fino al prossimo autunno e quindi eccola qui. Voi attrezzatevi in questo modo: state di vedetta e tenete d’occhio il tempo; alla prima nuvoletta armatevi di tutto punto e non lasciatevi scappare l’occasione di preparare questa chicca! Alla peggio – se attrezzati – potete sempre accendere il condizionatore per creare il clima! ^____^
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Dev’essere la stagione, ma tutte le volte che mi imbatto in una ricetta che prevede una cottura lenta, una cocotte di ghisa, e una puccina da farci la scarpetta mi si fanno gli occhi a cuoricino. Avete presente?
Ora, vista la premessa, come avrei potuto resistere a questa ricetta? L’ho scovata qui, l’originale è di Trish Deseine.
E’ una ricetta da meditazione. Mettete su della buona musica (tipo una roba così Otis Redding-Sitting on the dock of the bay) e poi dedicatevi alla preparazione con tutta calma. Il risultato sarà sorprendente, il gusto rotondo, è come un brasato deve essere.
Godetevela, insomma ^___^

INGREDIENTI
750 gr di cappello del prete di vitello (la ricetta originale riportava carne di manzo per brasato, ma il macellaio sotto casa aveva solo vitello)
30 gr pancetta a dadini (la ricetta originale riportava lardo o pancetta tesa)
3 carote (nella ricetta originale 2)
1 cipolla bianca piccola tritata
2 cucchiai farina
5 dl brodo di carne o vegetale (per me vegetale)
3 dl di Guinnes o altra birra scura Irlandese
15 gr burro
un cucchiaio di olio extravergine di oliva
un mazzetto di rosmarino
sale e pepe nero q.b.

Fate rosolare per qualche minuto con il burro e l’olio la pancetta con la cipolla tritata e poi aggiungete la carne. Spolverizzate con la farina e lasciate scurire per qualche minuto. Fate raffreddare leggermente prima di versare il brodo e la birra. Mescolate e portate ad ebollizione continuando a mescolare. Aggiungete il rosmarino e le carote tagliate a pezzetti.
Coprite e cuocete a fuoco dolce per almeno due ore, la carne deve essere tenerissima.
Io l’ho preparata la sera prima, per la sera successiva.
Ricordate di tenere a portata di mano del pane buono per una “scarpetta” memorabile. Se volete esagerare servite con una polentina ^____^


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