Fatta eccezione per i panini al latte, che trovate qui, questa è la prima ricetta di “lievitato” serio (o quasi) che vi racconto. Eppure, in queste settimane, di esperimenti più o meno riusciti ne ho fatti davvero tanti. Su tutti la creazione del lievito madre (leggasi blobbo) incredibilmente avviato al primo colpo, ma abbandonato nel giro di poche settimane perché proprio non riuscivo a gestirlo e sfruttarlo a dovere. Quali problemi ho incontrato? Innanzitutto l’incompatibilità degli orari: quando lui aveva bisogno di me (rinfresco) io ero sempre in giro! L’unico giorno in cui potevo sfruttarlo sul serio era la domenica e anche qui era necessario seguire una “tabella di marcia” poco compatibile con tutto il resto della vita vissuta. Detta così pare che il blobbo sia solo una palla al piede, in realtà vedere questa massa informe prendere vita e forza è una figata mica da poco, ma mi sa che ci siamo incontrati nel periodo sbagliato 🙂
Nel frattempo poi (e qui è arrivato il colpo di grazia) ci sono stati due esperimenti particolarmente riusciti, che non prevedevano l’utilizzo del lievito madre e che mi hanno convinta ad abbandonare il povero blobbo e a prendere un’altra strada. Il primo esperimento è stata una pagnotta veramente sorprendente, un pò laboriosa nella preparazione, ma di una bontà che merita un post tutto suo (a breve!). Il secondo esperimento è stata la pizza al piatto che vi racconto qui sotto e che ho trovato qui
500 gr farina Manitoba
500 gr acqua
3 gr lievito di birra
1 cucchiaino di malto (facoltativo)
80 gr semola rimacinata di grano duro
25 gr sale
30 gr di olio