Per certe cose serve tempo.
Serve tempo per imparare a raccontarsi, senza avere paura di sentire la propria voce che attraversa l’ombra di un dolore che ha lasciato il segno. E il segno resta, ma forse solo da li si ricomincia.
Serve tempo per abbassare le difese e concedersi spazi, gustarsi il viaggio e sentire i sapori.
Serve tempo per diventare grandi, guardarsi allo specchio e quasi piacersi e imparare perfino a mangiare il cavolfiore.
E se scoprite pure voi di avere un debole per il cavolfiore – meglio tardi che mai – ecco qualche altra idea:
PS E comunque, cotto al vapore e condito con un filo di olio buono e un pizzico di fleur de sel, é buono tanto quanto
- 1 cavolfiore
- 40 gr di formaggio grattugiato
- 2 uova
- prezzemolo
- farina q.b.
- pangrattato q.b.
- noce moscata
- olio
- sale
- pepe
- Dividete il cavolfiore a cimette e cuocetelo al vapore.
- Toglietelo dal fuoco senza esagerare con la cottura, aggiustate di sale e pepe e schiacciatelo con una forchetta.
- Raccoglietelo in una terrina, amalgamatelo con un uovo (valutate voi se serve un uovo intero), il formaggio grattugiato, il prezzemolo tritato, un pizzico di noce moscata e aggiungete tanto pangrattato quanto serve per ottenere un composto abbastanza fermo.
- Formate delle crocchette, infarinatele leggermente, passatele nel restante uovo sbattuto e poi nel pangrattato, meglio se non troppo fine.
- Friggetele in abbondante olio bollente e asciugatele su carta assorbente da cucina.
- Servitele subito ben calde.