Una tovaglia bianca distesa per terra, una ciotolina per la farina, una per lo zucchero a velo, il piattino per il burro, la bacca di vaniglia e due uova. Un pizzico di sale che dimenticarlo é un attimo, ma serve anche quello e cercate di non scordarlo.
Si scrive pasta frolla, si legge mi sono divertita. E forse un po’ si vede.
Mi sono chiaramente fatta prendere la mano. Ho distribuito sul tavolo un tot di formine tagliabiscotti e ho pensato a come raccontarvi che in mezzo a tutto questo io mi sento a casa.
Faccio finta di sapere quello che dico e vi racconto la ricetta che preferisco per preparare la pasta frolla. Ne esistono millanta, ognuno ha la sua. Tocca provarle un po’ tutte.
Tra una formina e l’altra, mi viene in mente di dirvi che:
- potete aromatizzare la frolla con la buccia del limone o di un’arancia (mi raccomando bio) oppure con la vaniglia
- per ricavare dei biscotti ben sagomati é fondamentale che la frolla sia fredda e ferma, sia per ritagliare biscotti precisi sia per conservare la forma durante la cottura. In questo modo non dovrebbe capitare che un gatto venga ad assomigliare a un cane
- se volete tagliare la pasta con formine che presentano spigoli, angoli o curve azzardate può essere utile mettere a riposo la pasta non formando un panetto, ma stendendola già dell’altezza desiderata tra due fogli di carta forno. Tra una lavorazione e l’altra, sempre per lavorare una pasta fredda e ferma, valutate l’opzione freezer, giusto una decina di minuti
- la pasta frolla non va troppo d’accordo con i 40 gradi di agosto ma con il giusto riposo e il supporto del frigorifero potete biscottare sereni anche d’estate. La campagna di sensibilizzazione non abbandonare il tuo forno d’estate vale sempre
- le formine tagliabiscotti creano dipendenza. Potreste ritrovarvi a non saper dire di no a uno stegosauro o a un geco. Ma state sereni, è giusto così
- lo zucchero a velo rende il biscotto più pastoso e compatto, quello semolato più croccante e bricioloso. Io preferisco utilizzare lo zucchero a velo
- i biscotti si conservano perfettamente in una scatola di latta. Se ne preparate tanti, avrete qualche possibilità di farli durare quel tanto che basta per accorgervi che sono buonissimi anche dopo una settimana. Di più, non mi sono mai durati
Avevo promesso un coniglio. E anche qualche gatto.
Alla fine è scritto anche lassù nel titolo. Un blog con gatti che saltano da tutte le parti. Per l’occasione ho aggiunto conigli, papere e tartarughe.
Ma che sapete voi, le tartarughe saltano?
E comunque, può anche darsi che non sia finita qui.
Ad esempio, avete idea dei millanta modi con cui potete rivestire una crostata?
- 250 gr di farina 00
- 100 gr di zucchero a velo
- 150 gr di burro
- 2 tuorli
- i semini di ½ bacca di vaniglia oppure la buccia grattugiata di un limone o di un’arancia
- In una ciotola capiente mescolate la farina e lo zucchero a velo.
- Aggiungete un pizzico di sale e la vaniglia.
- Aggiungete il burro a pezzetti e lavorate velocemente il composto con le mani, fino ad ottenere un impasto briciolo.
- Unite i tuorli al centro della ciotola e continuate a lavorare l’impasto fino ad amalgamare il tutto.
- Trasferite l’impasto su un piano di lavoro leggermente infarinato, dategli la forma di una palla e avvolgetelo nella pellicola. Fatelo riposare in frigorifero per almeno 2 ore. In alterativa potete stendere da subito l’impasto, tra due fogli di carta forno; in questo modo, dopo il periodo di riposo, l’impasto potrà subito essere lavorato evitando di surriscaldarlo.
- Riprendete l’impasto, stendetelo con il mattarello e ricavate i biscotti
- Fate cuocere in forno già caldo a 180 gradi per 15 minuti circa.