La deliziosa frittata di ricotta, porri e Gruyere che pensavo di raccontarvi oggi dovrà farsene una ragione.
Per questo nuovo appuntamento con il Meat Free Monday, cambio di programma all’ultimo momento per raccontarvi una vellutata che non poteva rimanere nell’archivio un secondo di più.
Tutta colpa di Manuela, che proprio la scorsa settimana e proprio per il Meat Free Monday, ha raccontato questa delizia che non potevo non provare. Se non altro per la curiosità di sperimentare il topinambur che rientrava a pieno titolo nella lista di quegli ingredienti di grande fascino che li compri sulla fiducia e poi speri siano anche di tuo gusto.
E’ stato amore al primo cucchiaio, una meraviglia sia per gusto che consistenza. E vi assicuro che in fatto di zuppe, minestre e vellutate non sono una tipa facile. Mi trovo più a mio agio con biscotti e torte burrose, ma questa dovete proprio provarla.
Per questa settimana danno tempo incerto. Qualche pioggia, temperature in calo, la primavera che ancora si fa attendere.
Che volete farci, posso consigliarvi una vellutata da leccarsi i baffi?
SCHEDA SEGNALETICA DEL TOPINAMBUR (fonte Verdure e Legumi – Slow Food)
Il topinambur, detto anche rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme, è una pianta appartenente alla grande famiglia delle Asteraceae. Per fare qualche nome e cognome e capirci qualcosa, sappiate che è la stessa famiglia di appartenenza della lattuga, del radicchio, del cardo, del carciofo e pure del girasole.
Riconoscibile in autunno per la fioritura in giallo, la pianta del topinambur viene coltivata ma cresce anche spontaneamente lungo i fossi e nei terreni incolti.
La parte commestibile è il tubero che si presenta ovoidale o bitorzoluto, di colore giallo-rossastro con polpa bianca. Si tratta di un ortaggio tipicamente invernale.
Per consumarli, i tuberi devono essere pelati con un pelapatate o uno spilucchino. Possono essere mangiati crudi, tagliati a fettine e conditi con olio e limone, oppure cotti: lessati, tagliati a fettine e fritti, gratinati con burro e formaggio o mescolati con uova sbattute per sformati, flan e torte salate.
La cucina piemontese dedica a questo tubero una grande attenzione in quanto componente essenziale della bagna cauda.
Molte le proprietà salutari: indicato per i diabetici, ha un effetto positivo sulla flora batterica intestinale, è ricco di sali minerali ed è anche un potente riduttore del colesterolo.
- 500 gr di topinambur
- 4 patate piccole
- 1 porro
- 100 gr di funghi porcini o prataioli
- prezzemolo
- sale e pepe q.b.
- 1 litro di brodo vegetale
- olio extravergine d’oliva
- Pulite il topinambur dalla pellicina esterna e pelate le patate, lavateli e poi tagliateli entrambi a cubetti.
- Affettate il porro e fatelo soffriggere in un filo d’olio.
- Aggiungete il topinambur e le patate a tocchetti, fate insaporire per qualche minuto e poi coprite con il brodo.
- Cuocete fino a quando sia il topinambur che le patate saranno diventate morbide. Aggiustate di sale e spegnete.
- In un tegame a parte fate saltare i funghi in un filo d’olio, sfumate col brodo o con un filo d'acqua e aggiungete il prezzemolo. Salate e pepate.
- Passate con un frullatore a immersione il topinambur e le patate, guarnite coi funghi e servite.