Dite che sto esagerando?
Sweetie e il cioccolato, di nuovo, come se facessi apposta. E invece vi assicuro che capita per caso, una di quelle cose che molto ha a che vedere con il destino che parla.
Fortuna che fuori c’è il sole (ieri per voi che leggete oggi) e qui sopra è immortalato quel quid di cioccolato che non dovrebbe mai mancare. Fortuna – dicevo tra una parentesi e l’altra – perché mi sto ingarbugliando non poco e a dirla tutta il cioccolato non aiuta.
Ho un elenco di cose che non se ne può più mi fanno storcere il naso, di quelle che cominciare domani sarebbe decisamente troppo tardi. Una, in particolare, che è come scrivere con il pennarello rosso sul quaderno a quadretti o usare un evidenziatore di quelli talmente sfacciati che lo vedi anche quando giri la pagina.
Mi dico che è un problema di convinzione, di quando ci hai provato enne volte e ti ha sempre buttato male. O di quando non ti ha buttato male, ma è durata poco.
In mezzo a tutto questo, non peccare di monotonia sarebbe già una bella cosa. Non ritrovarsi a ripetere gli stessi errori e a ripercorrere la stessa strada sarebbe indubbiamente un valore aggiunto. Tutto pur di stare alla larga da quel senso di frustrazione che ti chiedi cosa ci fai ancora lì ed ecco che ti ingarbugli.
Nascondo sotto il tappeto le immagini scomode e mi faccio posto in uno scatto pieno di luce, che si mangia le ombre, le frasi non dette e i pensieri che non è questo il momento per.
Oggi vi racconto un classico. Un dolce lombardo, tipico di quella Brianza che sta a cavallo tra la provincia di Milano e il lago di Lecco, che si prepara per la festa del paese.
Per gli amanti del genere, sappiate che è buonissimo anche a crudo, perfetto da mangiare a cucchiaiate tra le notte e il giorno, con la cucina che profuma di amaretti e cioccolato e ancora non hai acceso il forno.
Un dolce che ognuno ha la sua ricetta, con i suoi tot grammi di amaretti e i suoi tot grammi di burro.
Ecco, dev’essere quello il segreto. Trovare il giusto equilibrio tra gli amaretti e il burro che per certe cose, la ricetta infallibile non la conosce nessuno.
- 1 litro di latte fresco intero
- 3 panini morbidi di quelli con la mollica
- 400 gr di amaretti
- 100 gr di burro
- 100 gr di cioccolato fondente
- 2 o 3 cucchiai di cacao
- 2 uova
- 1 bustina di lievito
- 50/70 gr di uvetta (facoltativi)
- 100 gr di pinoli
- cedro candito a piacere
- un pizzico di sale
- Il giorno prima fate bollire il latte in una pentola capiente e quando arriva a bollore toglietelo dal fuoco e aggiungete il pane a pezzetti, gli amaretti sbriciolati in maniera grossolana e il cioccolato fondente.
- Mescolate con un cucchiaio di legno e fate riposare tutta la notte.
- La mattina successiva verificate la consistenza dell'impasto ed eliminate eventuali pezzi di pane più grossi che non si sono sfaldati. Non passate l'impasto nel frullatore, mi raccomando.
- Aggiungete le uova, il burro sciolto, l'uvetta, i pinoli, il cedro candito, il pizzico di sale, il lievito e il cacao. Sul cacao tocca andare ad occhio (2 o 3 cucchiai senza esagerare sono l'indicazione di mia madre).
- Alla fine dovete ottenere un impasto morbido e di un bel colore intenso.
- Versate il tutto in una teglia precedentemente imburrata da 23/24 cm (oppure in cocotte monoporzione) e fate cuocere in forno già caldo a 190/200 gradi per 50/60 minuti