Vi prego di evitare facili battute e mezzi sorrisi sotto i baffi che tanto vi vedo. Il fatto che io sia riuscita ad infilare del cacao perfino in un piatto di pasta non è segno di alcunché. Anzi, è la prova provata di uno spirito non convenzionale, dotato di grande fantasia e creatività. I cacao/cioccolato-addicted sono tutta un’altra cosa.
Bene, adesso che abbiamo chiarito le cose, possiamo partire riprendendo quello che scrivevo – santa polenta è passato un anno! – mentre vi raccontavo del mio primo esperimento di pasta fresca home made
“Ci sono alcune cose così radicate nella nostra cultura culinaria da essere diventate quasi leggenda. Immaginatevi la scena: tu (cioè io fatta e finita qualche mese fa!) povera tapina che non ti intendi delle verdure a julienne, che hai sgranato gli occhi alla notizia che anche la maionese può impazzire (pure lei?!?) e che non vieni a capo di cosa ci azzecchi il burro con la pomata, apri un libro di cucina, sfogli e subito pensi “questa proprio non è roba per me”. Capita ad esempio con quelle ricette chilometriche che ti dicono che per preparare il pane devi metterti all’ opera la sera prima e poi fare pieghe su pieghe (uh?!) e poi qualche altra stregoneria che tocca leggere due volte solo per farsi un’idea. Capita sempre quando ci si imbatte nella pasta fatta in casa.
Ora, il fatto che dalla mia cucina siano uscite delle tagliatelle all’uovo home-made è la prova che a questo mondo non bisogna sorprendersi di nulla e che può capitare veramente tutto ed il contrario di tutto.”
Quasi commossa chiudo questa parentesi amarcord con un sorriso sul muso che lasciate fare. Fa molto film in bianco e nero, ma guarda quanto eravamo giovani, non vi pare? Sweetieeeeeeee, c’è una ricetta da presentare!
Mi ripiglio quel tanto che basta per dirvi che chi davvero ne sa e chi davvero sa fare, potrebbe insultarmi in cirillico per il fatto di prendere la “scorciatoia” e utilizzare l’impastatrice e la macchina tira pasta. Ciò nonostante, il gusto di preparare la pasta e servirla in tavola è una specie di concetto universale che attraversa tutti i mondi e tutte le galassie e che va al di là di queste … ehm… piccolezze ^____^
Oggi vi racconto una pasta particolare che volevo preparare da un pò e che non ha deluso le mie aspettative.
C’è il cacao, ma datemi retta, non vi sembrerà strana. E’ importante abbinarla ad un condimento dal sapore deciso, che sappia bilanciare l’aroma del cacao; comunque non spaventatevi, il cacao si sente, ma nelle proporzioni della ricetta non è per nulla invadente.
Cercando in rete, ho trovato vari suggerimenti: tra i condimenti più quotati c’è senz’altro l’abbinamento gorgonzola e noci, ma ho trovato diverse proposte anche con i fughi e con dei ragù di selvaggina.
Io avevo in dispensa un ragù di cinghiale che conservavo gelosamente dall’ultimo viaggio in Toscana. Il fatto che anche la mia prima pasta fresca fosse condita con un ragù di cinghiale è un caso. Il fatto che la pasta fresca e il ragù di cinghiale siano insieme una meraviglia da triplo slurp è invece un dato di fatto.
Qui sotto la ricetta così come l’ho preparata io utilizzando la planetaria. Nelle note tutte le indicazioni per lavorare la pasta a mano, tratte dal sito di Giallo Zafferano
- 300 gr di farina 0
- 3 uova (a temperatura ambiente)
- 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
- 1 cucchiaio abbondante di cacao amaro
- Mettete insieme la farina, le uova, il cacao e l’olio di oliva nella planetaria.
- Montate la frusta piatta e mescolate alla velocità minima fino ad ottenere un impasto uniforme.
- Sostituite la frusta con il gancio, aumentate la velocità e lavorate l’impasto da 5 a 8 minuti fino a che non risulti omogeneo ed elastico.
- Coprite con della pellicola trasparente e lasciate riposare per un’ora.
- Dopo averlo fatto riposare, riprendete il panetto e dividetelo in tre parti. A questo punto io ho collegato alla Kitchen Aid il rullo per tirare la pasta, posizionandolo sul primo livello (massimo spessore). Tirate ogni panetto con il mattarello così da dargli una dimensione adatta al rullo; in questo modo vi verranno delle sfoglie della giusta larghezza. Passate ogni porzione attraverso il rullo, piegate in tre spolverizzando con della farina e passate di nuovo. Ripetete questa operazione per 4 o 5 volte.
- Quando l’impasto non sarà più appiccicoso, riducete lo spessore cambiando la regolazione della manopola (nel mio caso a 2) e passatelo ancora. Questo volta però, non serve piegarlo. Continuate a passare la pasta diverse volte per ogni regolazione, fino ad ottenere lo spessore desiderato, nel mio caso livello 5 su 8. Ripetete l’operazione con tutti i panetti.
- A questo punto potete procedere con il taglio della pasta utilizzando l'apposito supporto e avendo cura di tenere le tagliatelle ben infarinate.
- Nel frattempo mettete la pentola sul fuoco. Nell’impasto non c'è sale, quindi è tutto nell’acqua di cottura.
- Quando l’acqua bolle buttate le tagliatelle avendo l’accortezza di mescolarle con un cucchiaio di legno. Ho letto che può essere utile unire un cucchiaino di olio extra vergine nell’acqua di cottura per evitare che si attacchino (francamente non ho visto questo rischio). I tempi di cottura sono ridotti e molto dipendono dallo spessore che si è dato alla sfoglia. Nel mio caso sono stati sufficienti 4 o 5 minuti.
- Condite come preferite e portate in tavola
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