Continuo a mettere insieme farina e Londra. Burro e Londra. Zucchero e Londra. Per caso ho detto Londra? Giuro che adesso la smetto. Forse.
Dovevano essere gli scones più scones che si fossero mai visti, finchè non li ho messi in forno. Cinque minuti cinque ed era chiaro che non sarebbero stati gli scones che avevo in mente io.
Io che sono capace di abbandonare un quaderno se la prima pagina non è scritta come dico io – non chiedete – di fronte a questi scones un pò troppo stropicciati ero già pronta all’archiviazione.
Come sono arrivati fin qui? Ci ho fatto colazione. Un giorno e quello dopo ancora. Certo, restavano più larghi che alti, ma impiastricciati di marmellata ai lamponi erano una favola. Ho azzardato perfino un taglio a fette. Li ho tagliati come fossero un panino e li ho farciti con il gelato. Una libidine.
E quindi ho deciso di raccontarveli comunque, davanti alle foto di Marylebone, lasciando briciole sul prato verde di Regent’s Park, respirando quella Londra aristocratica ed elegante che si siede nel salotto buono.
Marylebone è un quartiere raccolto, fatto di palazzi in pietra bianca e mattoni rossi, dove hai idea che tutti possano conoscere tutti.
Si lascia Regent’s Park sulla destra, si percorre Marylebone Road fino ad imboccare Marylebone High Street e subito lo sguardo sfugge. Corre veloce verso i primi palazzi che si scorgono poco più avanti e curioso, vuole scoprire cosa viene dopo.
Subito si incrociano le vetrine di The Conran Shop che se si è portati per il genere, tocca cedere alla tentazione e sposare la causa del “lasciate ogni speranza voi che entrate”
Sono quella che si innamora dei posti che si lasciano fare. Quelli in cui ti fermi, scrivi sulla moleskine la strada che hai fatto fin li, mangi la granola più buona del mondo e ascolti musica.
Poi ci sono anche le viste da cartolina. C’è il Big Ben che scendendo per Whitehall te lo trovi a sinistra appena svolti l’angolo e ti brillano gli occhi, c’è Van Gogh che ti resta incollato, St. Paul’s e il Tower Bridge, ma nel ricordo di una manciata di parole scritte su un foglio a quadretti, seduta a un tavolo di legno spesso, può esserci qualcosa di più [prezioso].
Vivere come volare, ci si può riuscire soltanto poggiando su cose leggere.
2-6 Moxon Street, prendete nota. Ci trovate La Fromagerie, buona per fare colazione, buona per uno spuntino, buona per pranzare o semplicemente per restare imbambolati davanti alla porta di vetro della loro CheeseRoom.
A questo mondo esiste una CheeseRoom. Giuro che è vero, potessi non mangiare più biscotti al cioccolato se racconto storie.
Se almeno una volta nella vita, avete pensato di vi siete messi davanti ad una cartina, avete chiuso gli occhi, puntato il dito alla cieca e detto “vado qui” non potete non fare una visita da Daunt Books.
Salite le scale di legno e perdetevi negli scaffali che ti mettono il mondo a portata di mano. In una delle librerie più fascinose che io abbia mai visto, potete trovare tutte le cartine del mondo. Ma proprio tutte.
E quindi, con la testa che ancora pensa a quei mattoni rossi, alla granola e agli scaffali che raccontano viaggi, ecco la ricetta di questi scones.
Non sempre le cose vanno come devono andare, questo è certo.
Ti possono capitare degli scones che non hanno la faccia da scones, ma puoi sempre farcirli con del gelato e vivere felice. Parola di giovane marmotta.
Ecco qualche link, buono per gironzolare in Marylebone:
- Marylebone una panoramica del quartiere
- Daunt Books (83-84 Marylebone High St, Marylebone, London)
- La Fromagerie (2-6 Moxon Street, London)
- The Conran Shop (55 Marylebone High Street, London)
- Regent’s Park
- 65 gr di burro freddo
- 240 gr di farina
- 1 cucchiaio (tbsp) di lievito
- un pizzico di sale
- 45 gr di zucchero
- 1 uovo
- 50 ml di latte
- In una ciotola mescolate la farina, il sale ed il lievito.
- Aggiungete il burro freddo a cubetti e lavorate gli ingredienti velocemente, con la punta delle dita, fino ad ottenere un composto bricioloso.
- Unite lo zucchero.
- Sbattete l'uovo e il latte e aggiungeteli all'impasto di farina, lavorando il composto per lo stretto necessario.
- Spostate l'impasto su un tavolo di lavoro infarinato e con il mattarello, anch'esso infarinato, formate un quadrato alto 3 o 4 cm.
- Ricavate 4 dischi da 8 cm circa, tagliate l'impasto con un movimento veloce e secco, questo a favore della crescita degli scones in forno. Se preferite ricavate degli scones più piccoli (mantenete sempre l'altezza però)
- Trasferite su una teglia coperta da carta forno e fate cuocere in forno già caldo a 170 gradi per 20 minuti circa
Sì, non sempre le cose vanno come dovrebbero oo per dirla come una canzone “Perchè le cose non vanno mai, come vuoi tu.Anzi è più facile cambino ancora di più…” E adesso sto cantando ed è merito tuo, in un certo senso.
E forse è meglio così, che cambino e ti diano il tempo per camminare e scovare angoli meravigliosi proprio lì, dietro l’angolo.
Devo mettermi un promemoria in fronte, che male non fa.
Ricetta segnata, prima o poi mi cimento anch’io 🙂
Ho scritto talmente tanti promemoria che più che una fronte servirebbe una bacheca. Che a dire il vero una bacheca c’è. Quasi quasi adesso mi prendo un momento, mi fermo come se del tempo non me ne fregasse nulla e mi metto a fare l’inventario di tutti promemoria. E poi c’è che perdere anche un solo angolo meraviglioso mi scoccerebbe un tot 🙂
Mamma mia gli scones…..che delizia!!!! Ma mangiarli qui non ha lo stesso sapore….senti, ma …Holland park???? Non dirmi che te lo sei fatto scappare!!!!
Se si, urge nuovo viaggio a Londra con i colori dell’autunno….e macchina fotografica al collo ovviamente!
Dici che l’ho mancato apposta, per avere la scusa buona per? :))))
Nemmeno i miei scones (http://cucinaincontroluce.wordpress.com/2014/06/30/la-perfezione-della-golosita-non-conosce-confini/) erano gli scones che volevo, ma poi li ho abbinati al gelato, secondo una tradizione poco britannica ma molto mediterranea… e allora tutto è andato al posto giusto. Anche gli scones “strani”.
Nel frattempo tu continua ad impastare farina e Londra che io guardo, ammiro, rifletto e sogno….
Ma infatti… Glielo dici tu o glielo dico agli inglesi, che il gelato negli scones é la morte sua? :))))
C’è qualcosa di leggero che volando s’è poggiato sulla mia pelle… no, non è una piuma o una folata di fresco vento… no, no… nemmeno un batuffolo di pelo gatto o il gatto addirittura.
Qualcosa di leggero e soave. Capisci?
Ecco, queste foto!
Tu. Più o meno. E queste foto. E tu.
Insomma ho la pelle d’oca e c’è il sole. Può esserci momento più bello? u_u
Gli scones che già mi hai insegnato una volta, oggi si lasciano “innamorare”!
Col gelato, per me! u_u
Io sono arrivata a pensare che, in realtà, è quando le cose vanno come dovrebbero che c’è qualcosa di strano. Quindi, perché preoccuparsi se, metaforicamente parlando, i nostri scones non sono proprio quelli che intendevamo noi? Finché non facciamo esplodere il forno, va tutto bene.
Uscendo dalle metafore, gli scones (meglio se durante l’ora del tè, ma anche a colazione e senza scandalizzarci troppo ^^) rimandano proprio a Londra… Si può sempre mangiarli guardando una bella foto del Big Ben, no? (a proposito, le tue foto sono splendide, come sempre!!!). 😉
Non so mica se sono d’accordo sulle cose che vanno come dovrebbero andare… sull’esplosione del forno invece mi trovi assolutamente allineata :))))
Di foto su cui sbriciolare uno scones ne ho millanta, che sia all’ora del te ma anche a colazione non mi formalizzo… mi piace essere creativa 🙂
Arrivo un po’ in ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma sai che sono giunta alla conclusione che Londra fa bene all’umore della domenica sera? Risveglia dallo stato d’animo chepizzaègiàlunedì, distrae…
Spero tu abbia altre foto nella ciotola del Kitchen Aid perchè ne ho bisogno, ti avverto… tu mangi biscotti per caricarti, io immagini che fannobeneagliocchi, perchè gli occhi sono collegati al cuore ed è tutto un fremito di vogliopartire che batte…
Gli scones mai provati ma alla parola gelato già capitolo… 🙂
Mi chiedi se ho altre foto? Davvero c’è bisogno che ti risponda? :))))) Facciamo come fosse una serie TV, che dici? Un episodio a settimana che viene bene la domenica sera per dimenticare che il giorno dopo è lunedì. Ora che ci penso… sei tu questa! :))))))) Mi pare di aver capito che tu e il gelato vi lovvate un tot. Sai che a Milano ci sono delle gelaterie fiochissime? Per dire eh! 😀
Il quartiere di Marylebone è incantevole. Io l’ho adorato, ma nel vero senso del termine! Ogni volta che passavo, rimanevo con il naso all’insù in contemplazione 🙂
E poi, beh, questi scones per me sono proprio bellini, che tu ne sia convinta o no 😉
Si, si incantevole è la parola giusta. Da gustare con lentezza 🙂
Ho iniziato a seguirti da poco ma amo ogni tuo post. Pian piano li sto recuperando tutti. Questo lo adoro, parli di scones, Londra.. poi mi citi anche Brunori! E io esco fuori di testa! 😀
Complimenti, un bacio e un cuore giallo.
Grazie Mariangela, ho perso il conto di quante volte ho ascoltato Brunori nell’ultimo viaggio che ho fatto. Una scoperta recentissima per me, fortuna che ho amiche che mi danno buoni consigli :)))
Benvenuta e spero di rileggerti presto e magari chiacchierare di Londra davanti a uno scones! 🙂