Questa ricetta la stavo puntando da un pò, ma quando si vanno a toccare gli affetti è giusto prendersi del tempo.
Se non vi siete distratti sul titolo, tipo Sweetie che comincia dalle figure e poi gira intorno saltando un po’ qua e un po’ la, avrete capito che stiamo parlando – di nuovo – del banana bread.
Dico di nuovo perché – fosse mai che ve lo siate perso – lo scorso settembre vi avevo narrato le vicende di un famigerato banana bread che è stato capace di mietere una serie di vittime che se n’è perso il conto (su quella pagina siete passati in tremila-quattrocento-quaranta-cinque!) e che rappresenta la quintessenza della colazione by Sweetie.
Ho la vostra attenzione? No perchè tremila-quattrocento-quaranta-cinque fette di banana bread sono veramente un sacco di fette sparse per il mondo, non so se mi spiego.
Ricordate cosa vanveravo (voce del verbo parlare a vanvera) nell’ultimo post in materia di caccia al tesoro e ricerca della felicità? Ecco, il banana bread ha molto a che vedere con la felicità.
Farina, uova, burro e lì in mezzo la domenica mattina baciata dal sole, senza sveglia e così come viene. Zucchero, lievito, cannella e una tavolata di amici e risate e chiacchiere che ti tirano per la camicia e in qualche modo ci finisci dentro.
Troppa felicità per una manciata di farina e poco altro?
Questo banana bread V. 2.0 è stato il primo esperimento, nel nuovo forno che mi è toccato in sorte, da quando ho lasciato casa che casa non è più.
Ecco, casa è un’altra di quelle parole che dovrebbe stare alla felicità come il pistacchio al cardamomo, ma che al momento tengo in soffitta e pronuncio con un filo di voce così che il cuore non senta.
Ora che ci penso, sarebbe quasi da aprire un sondaggio: quanto zucchero, quanto burro e quanta farina ci sono nella vostra ricetta per la felicità?
Mi sono imbattuta in questa versione cioccolatosa del banana bread sfogliando il magazine di Donna Hay. Anche lì c’è felicità. Certo, dovete essere fissati quel tanto che basta da spalmarvi sul divano, sfogliare foto che ti fanno venire una fame che vanno lette solo a stomaco pieno e rimanere imbalsamati di fronte al piattino sbeccato ma-guarda-che-amore-che-è.
Ognuno è felice a modo suo, basta essere pronti per.
Pensateci su, potreste scoprire che una fetta di banana bread é tutto quello che vi serve per un piccolo momento di ordinaria felicità.
- 225 gr di farina
- 125 gr di burro
- 175 gr di brown sugar
- 2 uova
- 1 cucchiaino di lievito (tsp)
- ½ cucchiaino di bicarbonato (tsp)
- 1 cucchiaino di cannella (tsp)
- 1 cup e ½ di banane schiacciate (3-4 banane medie)
- 60 ml di golden syrup
- 100 gr di cioccolato fondente sciolto
- Lavorate il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso.
- Aggiungete le uova poco alla volta e lavorate fino ad amalgamarle.
- Unite la farina setacciata, il lievito, il bicarbonato e la cannella.
- Aggiungete le banane schiacciate e il golden syrup.
- Dividete l'impasto a metà e in una metà aggiungete il cioccolato sciolto. Mescolate bene per farlo amalgamare.
- Rivestite uno stampo da plumcake (circa 7,5 x 32 x 8) e distribuite i due impasti a cucchiaiate, in modo da alternarli e variegare l'impasto.
- Cuocete in forno già caldo a 160 gradi per 60/70 minuti circa (fate la prova dello stuzzicadenti che dovrà risultare pulito).
- Far raffreddare prima di sformare dalla teglia.
Non so quanto burro, zucchero e uova ci sia nella ricetta perfetta per la felicità, ma sicuramente c’è una casa dove mescolare gli ingredienti.
Il tuo banana bread è meraviglioso, davvero meraviglioso.
Eh, lo credo anch’io… Grazie cara, ti mando un abbraccio 🙂
Great photos. This looks so beautiful and moist, I must give it a try.
Thank you! And let me know what you think about it ^_____^
ma che buono…ormai mi sono segnata tutto!! devo farlO!! un bacio
Ciao, sono uno di quelli passati dal tuo bananabread. Siccome stavo trascrivendomi su un quadernetto che mi hanno da poco regalato le ricette che mi vengono bene, allora son ripassato da qui e anche stavolta ho trovato delle cose molto interessanti. Quindi volevo solo lasciarti un saluto. Uno di quei saluti della domenica mattina, ecco. Ciao.
Ciao Biagio!
Che piacere leggerti, grazie per essere passato di qui e aver lasciato un’impronta 🙂
Piuttosto… quali altre ricette ci sono su quel quadernetto? Qualche chicca da suggerirmi? Dimmi, dimmi!
Intanto ricambio con un saluto da domenica pomeriggio baciata dal sole, spero di rileggerti!
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Ma lo ssssai che cosa ti dico?
che stasera è martedì, ma visto il tempo schifosuggioso che c’è qui, in quel di Bologna, accendo volentieri il forno per far diventare domattina, mercoledì, un pò domenica.
E quindi com’è stato il mercoledì? Sapeva un po’ di domenica? :-))))