Della pasta fatta in casa e dell’imprevedibilità della vita

Ci sono alcune cose così radicate nella nostra cultura culinaria da essere diventate quasi leggenda. Immaginatevi la scena: tu (io fatta e finita qualche mese fa!) povera tapina che non ti intendi delle verdure a julienne, che hai sgranato gli occhi alla notizia che anche la maionese può impazzire (pure lei?!?) e che non vieni a capo di cosa ci azzecchi il burro con la pomata, apri un libro di cucina, sfogli e subito pensi “questa proprio non è roba per me”. Capita ad esempio con quelle ricette chilometriche che ti dicono che per preparare il pane devi metterti all’opera la sera prima e poi fare pieghe su pieghe (uh?!) e poi qualche altra stregoneria che tocca leggere due volte solo per farsi un’idea. Capita sempre quando ci si imbatte nella pasta fatta in casa.
Ora, il fatto che dalla mia cucina siano uscite delle tagliatelle all’uovo home-made è la prova-provata che a questo mondo non bisogna sorprendersi di nulla e che può capitare veramente tutto ed il contrario di tutto.

Ricostruire la strada che ho percorso fin qui, dalle polpette al sugo che ho fatto preparare a mia mamma per vedere l’effetto che fa, alle tagliatelle fatte in casa dello scorso week-end è una roba che proprio non so fare.  Però mi piace e detto tra noi, alla fine, non è questa l’unica cosa che conta? ^___^

Ma torniamo alla ricetta e al fattaccio che ha dato il via all’operazione “tagliatella home-made”.
E’ da quando nella mia cucina è entrata la fidata compagna di mille avventure – cara la mia Kitchen Aid! – che sto puntando al set di accessori bellerrimo che permette di fare la pasta. Lo scorso giovedì è stato il mio compleanno e quel Muso che mi sono sposata cosa ha pensato bene di regalarmi? ^_______^

Ora ditemi, potevo resistere anche un solo week-end prima di sperimentare la tagliatella home-made? Inutile dire che questo genere di strumenti è di grandissimo aiuto e permette di ottenere da subito risultati che altrimenti richiederebbero esperienza e pratica. Ovvio che è possibile lavorare la pasta anche a mano, intere generazioni sono cresciute a pasta all’uovo impastata e stirata con la sola forza dei bicipiti! Per ogni passaggio, dalla preparazione dell’impasto al tiraggio della sfoglia, per finire con il taglio delle tagliatelle, ho riportato anche il procedimento da seguire se si lavora a mano, senza impastatrice nè sfogliatrice. Lo trovate scritto in corsivo, le indicazioni vengono da qui 

INGREDIENTI (per 450 gr di pasta)
300 gr di farina 00
3 uova (a temperatura ambiente)
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva (facoltativo)

Un pò dappertutto, ho trovato indicazione di utilizzare 100 gr farina 00 + 1 uovo per ogni porzione. Con queste dosi – a mio parere – si ottengono delle porzioni veramente abbondanti. Il mio impasto ha avuto un’ottima resa anche perchè la sfoglia era piuttosto sottile, sicuramente più sottile di quella che si trova abitualmente in commercio e che mi soddisfa sempre poco. Ecco il primo vantaggio di farsi la pasta da sè! 😀

Preparare l’impasto
Mettete insieme la farina, le uova e l’olio di oliva nella ciotola del robot da cucina. Montate la frusta piatta e mescolate alla velocità minima fino ad ottenere un impasto uniforme. Sostituite la frusta con il gancio, aumentate la velocità e lavorate l’impasto per 5/8 minuti fino a che non risulti omogeneo ed elastico. Coprite con della pellicola trasparente e lasciate riposare per un’ora.

Se non utilizzate un’impastatrice, setacciate e disponete la farina a fontana sul piano di lavoro, poi formate un incavo nel centro e rompetevi, una alla volta, le uova che avrete tenuto a temperatura ambiente. Cominciando dall’interno, mescolate le uova con una forchetta o con un cucchiaio, prendendo man mano la farina dai bordi; lavorate poi con le mani l’impasto dall’esterno verso l’interno, amalgamando tutta la farina che si trova sul piano di lavoro. Lavorate il composto per 15-20 minuti su un tavolo spolverato di farina. Tirate l’impasto, ripiegatelo su se stesso, e schiacciatelo con i pugni. Il tutto deve essere ripetuto energicamente e più volte finché l’impasto non sarà sodo e omogeneo. A quel punto fatene una palla e mettetelo a riposo avvolgendolo nella pellicola trasparente.

Tirare la sfoglia
Dopo averlo fatto riposare, riprendete il panetto e dividetelo in tre parti. A questo punto io ho collegato alla Kitchen Aid il rullo per tirare la pasta, posizionandolo sul primo livello (massimo spessore). Tirate ogni panetto con il mattarello così da dargli una dimensione adatta al rullo; in questo modo vi verranno delle sfoglie della giusta larghezza. Passate ogni porzione attraverso il rullo, piegate in tre spolverizzando con della farina e passate di nuovo. Ripetete questa operazione per 4 o 5 volte.

Quando l’impasto non sarà più appiccicoso, riducete lo spessore cambiando la regolazione della manopola (nel mio caso a 2) e passatelo ancora.
Questo volta però, non serve piegarlo. Continuate a passare la pasta diverse volte per ogni regolazione, fino ad ottenere lo spessore desiderato, nel mio caso livello 5 su 8. Ripetete l’operazione con tutti i panetti.

Se non utilizzate un tira pasta, infarinate il piano di lavoro e dotatevi di un mattarello. Prima di stenderla appiattite il vostro panetto effettuando una leggera pressione con le dita. Una delle tecniche migliori per stendere la sfoglia è arrotolare un’estremità dell’impasto sul mattarello, tenere ferma con una mano l’altra estremità della sfoglia e far scorrere quindi il mattarello. Occorre fare pressione quando si spinge il matterello verso l’esterno e diminuire la pressione quando si sposta il mattarello verso l’interno. Fate fare un quarto di giro alla sfoglia e ripetete lo stesso movimento fino a quando non avrete ottenuto lo spessore desiderato. Continuate a lavorare con il mattarello, tenendo presente che la sfoglia dovrà avere uno spessore di circa 0,5 mm.

Tagliare le tagliatelle
A questo punto possiamo procedere con il taglio della pasta. Io ho preparato delle tagliatelle; ho montato il supporto e tagliato la sfoglia, avendo cura di tenerla sempre ben infarinata.

Se lavorate a mano, per preparare le tagliatelle infarinate la sfoglia, quindi arrotolatela su se stessa. Tagliate il rotolo in tante fettine lunghe dai 5 ai 7 mm. Una volta tagliate le varie fette, srotolatele immediatamente e mettete la pasta su un panno o un piano infarinato.

A questo punto possiamo mettere la pentola sul fuoco. Nell’impasto non abbiamo messo sale, quindi è tutto nell’acqua di cottura. Quando l’acqua bolle buttate le tagliatelle avendo l’accortezza di mescolarle con un cucchiaio di legno. Ho letto che può essere utile unire un cucchiaino di olio extra vergine nell’acqua di cottura per evitare che si attacchino (francamente non ho visto questo rischio).
I tempi di cottura sono ridotti e molto dipendono dallo spessore che si è dato alla sfoglia. Nel mio caso sono stati sufficienti 4/5 minuti.
Avevo in casa del ragù di cinghiale che stavo conservando per la giusta occasione e quindi ho usato quello, ma le possibilità sono infinite, serve che ve lo dica?
Ecco, mi pare ci sia tutto. Adesso che siamo arrivati alla fine, ve lo posso dire? Mi sono divertita un sacco! ^____^

 

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8 pensieri su “Della pasta fatta in casa e dell’imprevedibilità della vita

  1. Francesca

    No vabbè ma tu guarda io dove finisco se cerco informazioni sulla pasta all’uovo fatta con il Kitchen Aid!!!!!!! Rido, rido, rido. Mi giri sempre intorno, o io giro sempre intorno a te. O noi si gira insieme. Comunque che figata! Abbiamo fatto le stesse cose PRECISEPRECISE (converrai che merita il maiuscolo) a distanza di due anni!

    Rispondi
    1. Sweetie Autore articolo

      Ma tu guarda dove mi porti. Io che non torno su queste pagine da mesi e che le guardo da lontano con la paura di non saperle affrontare. Un po’ rido per quel PRECISEPRECISE tutto maiuscolo (altroché se ci sta!) e un po’ piango, ma qui tu proprio non centri. Questa sera ho creato una nuova bacheca. Si chiama Lovvo. Mi domando come la possa intendere il sig. Google. Adesso vado di là, scrivo lovvo, imposto rileva lingua e vedo che mi trova. Amica felina, mi mandi un abbraccio?

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      1. Francesca

        Ci sono cose che non chiedo (ma magari chiederò, oppure me le dirai spontaneamente ) ma che… avevo capito, o meglio, intuito. Sono sotterranee, sono nascoste in alcune frasi, ma io le ho notate da tempo. Presenze e mancanze si percepiscono, la sofferenza ha quasi sempre un nome…
        Quindi sì, ti mando un abbraccio strettostretto, non volevo riportarti dove non volevi, ma mi faceva troppo ridere che spuntavi come il prezzemolo ovunque… 🙂
        Lovvo la voglia di andare avanti, lovvo la tua cartella nuova (che ho sgamato con la velocità della luce come ben sai), lovvo il Kitchen Aid e lovvo la parola che precede “felina” nell’ultima frase.

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        1. Sweetie

          Io che sono bravissima a nascondermi, mai come in questo periodo vorrei raccontarmi, non so perché. E quindi, se avrai la pazienza di, ti racconterò che.
          Tu prepari il te e io porto i biscotti. In questo caso, lovvo é proprio la parola giusta ^^

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